giovedì 30 luglio 2009

Gruppo Video Mediterraneo, grave crisi in azienda

A rischio sessanta posti di lavoro. Sono le unità lavorative del gruppo editoriale Video Mediterraneo, il più importante della Sicilia sud-orientale. Un cavillo burocratico-amministrativo sta bloccando infatti l’erogazione dei finanziamenti statali previsti per le emittenti televisive. Questo potrebbe “tagliare le gambe” ad un gruppo editoriale che, nato a Modica negli anni Ottanta, si è imposto per qualità e quantità di programmi autoprodotti, sino a diventare uno degli emblemi dell’imprenditorialità nel sud-est siciliano. Poco o nulla trapela dal centro operativo di Modica, da dove cioè vengono irradiati i segnali delle emittenti terrestri Video Mediterraneo e Mediterraneo Due e dell’emittente satellitare Mediterraneo Sat. Il mancato trasferimento, nei tempi previsti, dei finanziamenti del Ministero per le Telecomunicazioni, sulla base della legge Mammì del 1990, potrebbe creare problemi legati al mantenimento dei livelli occupazionali. I contributi del Ministero vengono distribuiti attraverso una graduatoria stilata annualmente dai Corecom di ogni singola regione. La graduatoria 2008 redatta dal Corecom Sicilia, ha visto il gruppo Video Mediterraneo attestarsi al secondo posto tra le emittenti televisive regionali, alle spalle di Antenna Sicilia. L’organismo regionale ha raggiunto il secondo maggior punteggio (2205,96 punti attestati dal Corecom) dovuti, in minima parte ad un fatturato medio che va oltre i 2 milioni di euro, e, soprattutto grazie ai numeri legati al personale giornalistico. Sono infatti ben nove i giornalisti professionisti alle dipendenze del gruppo editoriale, oltre ai tredici giornalisti pubblicisti ed ai vari collaboratori, tecnici e registi che tengono in vita le redazioni di Roma, Catania, Siracusa, Gela, Vittoria, Ragusa, oltre a quella centrale di Modica. I loro posti di lavoro, assieme a quelli del personale amministrativo, commerciale e tecnico viene dunque messo a rischio da quello che viene definito un “cavillo burocratico, una interpretazione normativa”. Entro qualche giorno potrebbe aprirsi l’ennesima vertenza occupazionale in provincia di Ragusa con riflessi negativi sullo sviluppo di un intero territorio. Un caso del quale si occuperanno, adesso, le organizzazioni sindacali e per il quale sarebbe anche auspicabile la mobilitazione della classe politica. C’è da ricordare, tra l’altro, che Video Mediterraneo, con il canale satellitare «Mediterraneo Sat» si è attestato quale veicolo preferenziale e strumento di collegamento con tanti emigrati siciliani che vivono all’estero.

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